L’Italcave Real Statte, club della provincia di Taranto, in questa stagione ha ottenuto il quarto posto al termine della regular season di Serie A di calcio a 5 femminile. Il quintetto rossoblù, reduce dal primo posto dello scorso anno concluso senza l’assegnazione dello scudetto causa lo stop forzato, è uscita poi ai play-off contro il Città di Falconara in semifinale, obiettivo raggiunto anche in Coppa Italia dove a raggiungere l’atto finale fu poi la Lazio. Abbiamo raggiunto, per rivivere brevemente l’annata delle pugliesi, Valentina Margarito portiere classe ’89 capitano delle pugliesi. Queste le parole della calcettista che veste la maglia del Real Statte dal 2005-2006.

Valentina eravate reduci dall’ottimo torneo della passata annata. Cosa ha lasciato quel campionato concluso senza l’assegnazione del tricolore?
“Sicuramente lo scorso campionato ci ha lasciato l’amaro in bocca. Resta l’annata spettacolare che allo stop causa pandemia ci vedeva al primo posto, di pari passo rimane anche la delusione  per la mancata assegnazione dello scudetto meritato sul campo. Purtroppo le decisione che sono state prese ci hanno un po’ penalizzato ma le abbiamo ormai accettate”.

Come è stato ripartire in questa estate? Quali erano gli obiettivi? Il gruppo è cambiato rispetto a quello dell’anno scorso?
“Ripartire è stato faticoso, abbiamo avuto la fortuna di avere una società che ci ha sempre tutelato mettendoci a disposizione un ciclo di tamponi costante, che ci ha permesso di essere monitorate. L’obiettivo era quello di arrivare fino in fondo alla stagione per provare a giocarci qualcosa di importante”.

Come è andato poi il campionato per voi? Come hai trovato giocare questo torneo lontano dai tifosi?
“L’annata è andata abbastanza bene. Dalla Coppa Italia dove siamo arrivate in semifinale, poi persa con la Lazio, per passare poi al campionato dove abbiamo raggiunto la semifinale, persa contro un ottimo Falconara. Per la mancanza dei tifosi si è sentita tantissimo all’interno dei palazzetti. Avere il calore del pubblico spesso da una spinta in più ed un’energia che arriva fino al cuore. La speranza in tal senso è di vederli nuovamente al nostro fianco nel prossimo campionato”.

Quarto posto al termine della regular season. Risultato giusto o meritavate qualcosa di diverso?
“Meritavamo  qualcosina in più, a mio avviso, per quanto espresso sul parquet. In qualche gara che ci è girata male si poteva tranquillamente portare a casa l’intera posta in palio”.

Siete risultato il miglior attacco del campionato confermandovi prolifiche come nessuno tra le mura amiche. A chi vanno i meriti di questi numeri?
“Siamo risultati il miglior attacco, abbiamo segnato con costanza ed il merito va diviso senza dubbia a tutta la squadra. Il nostro motto dice infatti che l’unico leader di questa squadra è la squadra. Il gruppo, infatti, ti porta a giocare per poi raggiungere i risultati partita dopo partita. Un gruppo unito si rivela un’arma migliore rispetto a qualsiasi individualità”.

Nel primo turno dei play-off tre gare tirate contro la Lazio. Che gare sono state quelle contro le biancocelesti?
“Indubbiamente tre gare dure. La Lazio è una squadra completa che ci ha dato filo da torcere. In gara tre, però, in casa abbiamo messo in campo tutte noi stesse, lo spirito, il cuore e la voglia di vincere che ci ha permesso di passare il turno”.

Poi l’uscita alle semifinali contro un Falconara in annata di grazia. Speravate di poter passare il turno?
“Siamo scese in campo con la voglia di vincere e di passare il turno. Il Falconara si è dimostrata una grande squadra capace di vincere tutte le gare praticamente tutte le gare. Noi abbiamo comunque dato l’anima sino all’ultima gara che ha portato le avversarie ad accedere alla finalissima”.

Cosa rimarrà di questa stagione?
“Rimarrà un bagaglio di cose buone che raggiunte attraverso tanti risultati e con molto lavoro. Ci porteremo i frutti di questa stagione con noi per fare ancora meglio in futuro, sin dal prossimo campionato”.

Ad inizio luglio è arrivata la tua riconferma.  Mai avuto dubbi sull’indossare ancora questa maglia?
“No, non ho mai avuto dubbi: resterò in questa che è casa mia da 16 anni. Ormai questa è una seconda pelle per me, non riesco a vedermi altrove. Voglio concludere la mia carriera qui dove sono cresciuta e ho imparato tantissimo. Quando sono arrivata ero la più piccola ed ora, invece, sono il capitano. Direi che ormai per me è una famiglia e sarebbe da pazzi cambiare ora”.

Cosa significa per te indossare la fascia da capitano?
“Portare la fascia è un orgoglio per me, in particolare farlo in un club come il Real Statte dove è un onore giocare per tutti. Merito a questa società che mi ha fatto sentire sempre a casa, senza far mancare mai nulla. Il mio cuore ormai è rossoblù”.