Nel torneo di Serie C, da poco concluso, uno dei team che si è meglio comportato è stato il Chieti. Il club abruzzese inserito nel gruppo D di terza serie ha chiuso al secondo posto dietro al Palermo, dimostrando grande solidità per tutta l’annata. Alla guida dell’undici nero-verde, che ha raccolto 45 punti in 20 partite, il tecnico Lello Di Camillo che abbiamo raggiunto per qualche battuta sulla stagione archiviata nelle settimane scorse.
Mister siete arrivati ai nastri di questa stagione dopo il quarto posto del passato torneo. Come è iniziato il vostro campionato e quanto è stato difficile ripartire dopo lo stop invernale?
“Siamo partiti con una rosa rinforzata rispetto alla passata stagione. Noi siamo partiti bene battendo subito la Res e arrivando allo stop a punteggio pieno. La pausa chiaramente ci ha danneggiato e a gennaio abbiamo dovuto anche rimodellare in parte la squadra. Alla ripartenza non siamo mai stati brillanti come a settembre e ottobre”.
Quali erano gli obiettivi del Chieti in questa stagione?
“L’obiettivo del Chieti era migliorare l’andamento della stagione precedente. Sapevamo che ai nastri di partenza c’era la Res Roma super favorita ma noi dopo qualche anno di ricostruzione volevamo essere almeno alla pari di Palermo Lecce e Trani che puntavano ai primi posti. La vittoria alla prima con la Res ci ha fatto pensare di lottare anche per il primo posto”.
Alla fine del girone d’andata eravate l’unica squadra imbattuta ad un punto dal primo posto e con la miglior difesa del torneo. Credevate fortemente nella promozione diretta?
“Noi fino al nove Maggio siamo stati al massimo a due punti dalla prima quindi ci abbiamo sempre creduto. Sicuramente non sono stati fortunati e in qualche occasione meritavamo qualcosa in più In due partite casalinghe abbiamo giocato tutto il secondo tempo in dieci e siamo stati anche bravi a riprendere il risultato ma alla resa dei conti abbiamo collezionato sei pareggi troppi”.
Nel girone di ritorno la vostra corsa si è leggermente rallentata. Soddisfatto del secondo posto ottenuto?
“In generale il secondo posto lascia sempre un po’ di amarezza, il Palermo però ha lavorato bene e ha meritato di vincere”.
In casa avete terminato il vostro torneo senza sconfitte ma con un punto raccolto in meno rispetto alle gare in trasferta. E’ arrivato qualche pareggio di troppo tra le mura amiche?
“Certo pareggi con Palermo, Lecce, Trani e Pescara tutti in casa sempre sotto con il risultato e sempre in dieci hanno avuto il loro peso negativo per la classifica finale. Noi nelle nostre partite casalinghe abbiamo rispettato le regole imposte dal Dipartimento, quando abbiamo giocato fuori casa non è stata la stessa cosa”.
Cosa le rimarrà di questa annata? Che ricordi porterà con lei?
“Di questa annata porto il ricordo positivo di essere tornati a lottare per l’alta classifica e la crescita della nostra scuola calcio, alla quale siamo molto attenti da tempo”.
Nella prossima stagione resterà alla guida delle abruzzesi? Ci sono già riconferme sicure per il prossimo campionato?
“Si rimarrò al timone anche il prossimo anno Di riconferme sicure al momento ce ne sono ancora poche visto che abbiamo concluso il campionato non da molto. Sicuramente le giovani che sono cresciute con noi Falcocchia, Di Sebastiano, De Vincentiis, D’Intino, poi le sorelle Giada e Giulia Di Camillo e Stivaletta. Per il resto ci lavoreremo nei prossimi giorni”
Il prossimo anno ci saranno tre gironi in Serie C. Favorevole al cambiamento di format?
“Su questo argomento avrei da dirne tante ma sono appassionato di calcio e le riforme è bene che lo facciano le persone preposte. A noi non hanno mai portato bene Siamo retrocessi dalla A classificandoci terzultimi nell’ultimo anno che si retrocedeva in quattro. L’anno dopo la riforma della B ci ha visto arrivare quarti quando ne passavano solo tre, quest’anno poi hanno tolto le retrocessioni dalla C alla fine del campionato”.
In pratica non è troppo favorevole al cambiamento del calcio femminile?
“Il calcio femminile sta cambiando ma non so se sta crescendo. Si sta creando una sorta di Superlega in A con squadre zeppe di calciatrici straniere. Vogliono alzare il livello ma con tutte le straniere nei vari organici siamo certi che alziamo il livello del calcio Italiano? E poi basta comprare titoli e lottare subito per lo scudetto come ha fatto in passato la Juventus e come stanno facendo tutte le altre. Tutti dovrebbero avere il dovere di fare tutto il percorso per arrivare ai vertici. Ma ripeto questo è l’ultimo dei miei pensieri”.
Credit Photo: Andrea Milazzo