Il Palermo è una delle quattro squadre promosse dalla Serie C alla B. La squadra rosanero ha centrato il salto di categoria con un team molto giovane guidato dal tecnico Antonella Licciardi. Uno dei punti di forza delle sicule si è rivelata Maria Chiara Dragotto punta classe 1992 che con i suoi 19 centri si è guadagnata la palma di capocannoniere del girone D di terza serie. Queste le parole rilasciate alla nostra redazione dalla calciatrice originaria di Palermo che ha giocato oltre che per la squadra della sua città anche per due stagioni a Capo d’Orlando.

Ad inizio stagione in chiave salto di categoria non compariva il nome del Palermo. Siete stata la rivelazione del campionato?
“Sicuramente ad inizio stagione neanche noi pensavamo di poter fare il salto di categoria, in quanto avevamo perso tante pedine importanti che avevano fatto la differenza nella stagione precedente e rimpiazzarle non sarebbe stato facile. Però ci eravamo imposte di non guardare mai troppo lontano e di pensare a giocare domenica dopo domenica per cercare di fare un buon campionato. E forse il fatto di esserci concentrate sugli obiettivi a breve termine ci ha concesso di essere vincenti”.

Nelle prime dieci gare un pareggio e due sconfitte vi hanno fatto terminare il girone d’andata al terzo posto. Quali erano gli umori in quel periodo?
“Alla fine del girone di andata è arrivata la svolta dentro di noi. Venivamo dalla sconfitta di Pescara che è stata cocente per come è arrivata. Sapevamo di averla persa per errori nostri. Eravamo consapevoli anche di essere comunque all’interno del quartetto in testa alla classifica e che avremmo dovuto giocare tutti gli scontri diretti in casa. Ci siamo rese conto che non volevamo avere nessun rimpianto e che se c’era da sudare e far sudare lo avremmo fatto fino alla fine”.

Nel girone di ritorno sono arrivati solo successi. Cosa è cambiato rispetto al girone d’andata?
“Abbiamo capito che non avevamo niente in meno rispetto alle altre squadre, anche se queste erano più attrezzate di noi per fare il salto di categoria. E poi domenica dopo domenica vedevamo che nonostante i risultati venivamo considerate ancora come la Cenerentola di turno, che si sarebbe svegliata presto dal sogno. Ma noi ci abbiamo creduto veramente in questo sogno e non ci siamo mai svegliate, e ci siamo tolte qualche sassolino dalla scarpa”.

Avete tenuto alta la concentrazione anche nelle ultime due gare dove la promozione era già in tasca. Mentalità vincente dettata dal mister Licciardi?
“Il mister già il lunedì dopo aver ottenuto la matematica promozione ci ha chiesto di continuare a tenere alta la concentrazione perché voleva vedere la maturità di questo gruppo. Ci ha chiesto di vincere tutte le partite restanti per onorare il campionato ma anche perché voleva solo vittorie nel girone di ritorno”.

Come avete festeggiato questa promozione? Quanto aspettavate questa Serie B?
“Non avevamo preparato niente. Abbiamo visto Chieti – Pescara insieme nella speranza di poter festeggiare, ma per scaramanzia non avevamo programmato niente. Al triplice fischio ovviamente è esplosa la gioia e abbiamo festeggiato in giro per la città. Domenica invece abbiamo festeggiato finalmente in campo e con la passione dei nostri tifosi sugli spalti. Condividere con loro questa gioia è stato davvero bello”.

Che stagione è stata per te? Soddisfatta del tuo campionato?
“Sicuramente ad inizio stagione non avrei immaginato di finire il campionato da capocannoniere del girone. Non è una cosa che succede spesso o per caso. Fare tanti gol significa che si è lavorato tanto personalmente ma anche che le compagne ti hanno messo nelle condizioni di segnare, e non sarei riuscita a raggiungere questo traguardo personale senza l’aiuto delle mie compagne di squadra”.

Sei stata la calciatrice che ha segnato più di tutte nel girone D. Ti aspettavi di realizzare ben 19 reti in questa stagione?
“Non ho prestato molta attenzione ai numeri durante la stagione. Sapevo soltanto che dovevo segnare se volevo mantenere viva in noi la speranza di riuscire in questa impresa. Ma nelle ultime giornate mi è stato detto che il mio record di gol in una stagione era stato di 18 gol nella Femminile Nebrodi, quindi nelle ultime gare mi ero prefissata l’obiettivo di superarlo”.

Quale rete reputi la più bella tra quelle siglate? A quale ti senti più affezionata?
“Il gol più bello penso sia quello in casa contro la Ternana. Era una palla corta sul primo palo e ho cercato di girarla anticipando difensore e portiere, e mi è andata bene. Quello che mi ha lasciato più emozioni sicuramente quello in casa contro la Res. Era una partita difficilissima contro la squadra che ci aveva messo più in difficoltà e che ci aveva battuto. Lanciarsi su quella palla mi ha fatto sentire il vuoto allo stomaco per tutto quello che poteva significare quel gol per me e le mie compagne”.

 Il tuo futuro è legato al Palermo? Quanto aspettate di confrontarvi nella Serie B?
“Io ho sempre tifato per il Palermo, quindi per me è già un sogno scendere in campo con questa maglia. Dopo aver raggiunto la serie B sicuramente la voglia è quella di continuare il percorso con questa società e difendere quello che abbiamo conquistato. Sappiamo perfettamente che ci aspetterà un anno molto duro e che ci andremo a confrontare con realtà molto affermate. Ma il bello dello sport è proprio questo, crescere e confrontarsi sempre per migliorarsi ogni giorno di più”.

Cosa ti rimarrà di questa stagione?
“Abbiamo usato tante volte la parola sogno quest’anno, perché lo è stato veramente. Non era programmato, ed inizialmente nessuno avrebbe sperato in un finale come questo. Mi porterò ogni momento vissuto con le mie compagne in campo, negli spogliatoi e sul pullman durante le trasferte interminabili. È stato bello assaporare ogni momento con loro e vivere la magia che è nata da questa stagione. Tante volte diciamo che i sogni non si avverano, noi oggi invece abbiamo la fortuna di averlo sognato e di averlo anche vissuto”.