Domenica scorsa con la conclusione del campionato di Serie C è terminata dopo 9 anni l’esperienza a Chieti per Barbara Benedetti. Il difensore classe ’92 ha salutato con una lettera la formazione abruzzese, seconda nel girone D di terza serie. Queste le parole della giocatrice che si è congedata dalla realtà nero-verde guidata dal tecnico Lello Di Camillo.
“Oggi è un giorno molto difficile. Dopo 9 stagioni, per me è giunta la parola fine sul fantastico percorso affrontato con il Chieti calcio femminile. 9 anni lunghi, intensi, densi di emozioni, positive e negative, che mi hanno aiutata a crescere e a diventare ciò che sono ora. 9 anni in cui abbiamo lottato, vinto, anche perso sonoramente, a volte.
Sono arrivata sulla soglia dei 20 anni e vado via quasi a 30, ho vissuto probabilmente gli anni più belli della vita di un individuo qui, in questa città, con questi colori, con voi.
Sono arrivata ragazzina e vado via adulta.
Stagione dopo stagione, ho sempre cercato di mettere tutta me stessa, ogni allenamento, ogni partita; anni in cui ho sacrificato molto, vita privata, famiglia, amici; non è stato semplice, ma tutto ciò che ho fatto è stato fatto con il cuore, sempre.. e ne sono orgogliosa. Un doveroso ringraziamento va alla società tutta, al presidente, al mister e tutto il suo staff che lo ha accompagnato negli anni. Grazie per la fiducia che avere riposto in me, ne sono grata.
Un ringraziamento va alle mie compagne di squadra e a tutte le ragazze con cui ho avuto modo di giocare nel tempo, grazie per avermi dato ognuna di voi un qualcosa che porterò sempre con me. Grazie anche a tutti i tifosi, a tutti coloro che in ogni modo hanno sostenuto e continuano a sostenere la squadra; grazie per stima e il supporto nei miei confronti, ogni domenica. Sono fiera ed orgogliosa di aver fatto parte di questa famiglia chiamata Chieti calcio femminile, grazie per avermi accolta e cresciuta come una figlia. Vi sarò sempre riconoscente. Vi auguro tutto il meglio di questo mondo per il futuro, tiferò sempre per voi. Grazie di tutto”.