Il Cortefranca si è imposto in casa del Permac Vittorio Veneto per 2-0, vincendo il Girone B di Serie C e la promozione in Serie B con un turno d’anticipo. In questo gruppo fatto di giovani e giocatrici di esperienza, c’è Chiara Sandrini, centrocampista classe ‘89, e una dei punti della squadra di Roberto Salterio. La nostra Redazione ha raggiunto Chiara coi nostri microfoni.
Chiara cosa significa per te il pallone? E il centrocampo?
«Il pallone da calcio per me ha sempre significato tutto, nel senso che era quella cosa che quando ero piccola mi accompagnava mentre facevo la doccia e in camera a dormire. Ho sempre avuto il pallone in mano sin dai tempi dell’asilo, quando, invece di giocare con le casette, giocavo con i maschietti. Comprende emozioni e sacrifici. Il pallone da calcio è vita. Il centrocampista è il ruolo più bello del mondo: credo ti possa riempire di emozioni fantastiche: fare un assist alle compagne non ha prezzo».
Raccontaci il tuo percorso calcistico.
«Ho iniziato a Scuola Calcio a sette con i maschi fino a 13 anni, poi sono passata nel calcio a undici con la Leonessa, e successivamente sono passata nel femminile, e col Franciacorta il primo anno ho fatto la Juniores e dopo sono approdata in Prima Squadra, dove ho giocato in Serie C Regionale e Serie A2. Sono passata all’Olimpia Paitone, poi sono andata al Montorfano Rovato, dove nel 2017 ho vinto con questa squadra la Serie D (ora Promozione, ndr), infine sono arrivata al Cortefranca».
Col Cortefranca hai raggiunto una promozione: era il 2019 e avete vinto il girone lombardo di Eccellenza.
«Diciamo che l’emozione di una promozione l’ho vissuta due col Franciacorta e una col Montorfano, ma il passaggio dall’Eccellenza alla Serie C col Cortefranca è una cosa indescrivibile».
Avresti mai immaginato di centrare quest’anno la promozione in Serie B?
«In realtà no, nel senso che quando sono tornata dopo un anno di assenza a causa degli impegni lavorativi e conoscendo gli elementi che c’erano in squadra sapevamo di essere forti. Non mi aspettavo di raggiungere questo obiettivo subito».
Qual è stata la partita che ha svoltato la vostra stagione?
«Credo che ogni partita ha dato un senso alla stagione, perché il Trento ci stava col fiato sul collo, quindi dovevamo entrare in campo concentrate. Per me sono state tutte importanti».
Parlando del match col Permac Vittorio la gara è stata difficile, però alla fine avete centrato una vittoria che è valsa la B. Cosa hai provato al fischio finale?
«Ho ancora i brividi a sentire il fischio finale: un’esplosione di felicità e di emozioni che vanno oltre qualsiasi cosa. Quando ancora ci penso mi vengono ancora le lacrime. Non pensavo di provare ancora queste emozioni».
A chi dedichi questa promozione?
«La dedico alla mia famiglia, alla mia nipotina e a mia nonna Assunta che da lassù mi proteggerà sempre».
Domenica ci sarà la sfida col Venezia: per voi l’obiettivo è chiudere il campionato da imbattute?
«L’obiettivo è quello di vincere domenica contro il Venezia per concludere al meglio una stagione da incorniciare, perché quando tocchiamo certi numeri, sia di reti segnate che di reti subite, credo che il nostro target è quello che chiudere il campionato da imbattute».
Tu comunque hai dato una mano a questo risultato, poiché in questa stagione hai realizzato il gol della vittoria contro l’Unterland Damen.
«Quel gol è stato decisivo, e l’ho dedicato alla nostra capitana Andrea Scarpellini che si era da poco infortunata. Tutte le compagne hanno difeso questo risultato e alla fine anche quella partita è stata una bella “botta di vita”».
Elencami una squadra Top e una Flop del Girone B di Serie C 2020/21.
«Squadra Top è, dopo di noi, il Brixen, perché è la squadra che ha giocato meglio. Mi aspettavo di più invece dal Padova, perché ero convinta che potessero fare qualcosa di più a livello di gioco».
Come sta crescendo il calcio femminile italiano?
«Credo che negli ultimi anni abbia fatto alcuni passi in avanti, ma c’è ancora molto da lavorare, soprattutto a livello di tutela delle ragazze anche dopo la fine della carriera calcistica. Credo che ci sarà un salto di qualità, sia a livello italiano che europeo. Un po’ mi dispiace non esser nata in questo periodo dove il calcio femminile sta diventando importante».
Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Sono attualmente una babysitter a un bambino di cinque mesi, passo la serata a casa a guardare serie tv, dedicare il tempo alla mia nipotina, e poi uscire a cena in compagnia».
Cosa ti aspetti per il prossimo futuro?
«Per il prossimo futuro a livello personale mi aspetto di crescere sempre e arricchirmi sempre di più, a livello lavorativo vorrei aprire un asilo nido tutto mio, mentre mi aspetto di avere la forza di fare ancora un anno di calcio con la maglia del Cortefranca in Serie B, perché questa promozione l’abbiamo sudata e voluta tanto».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Cortefranca Calcio e Chiara Sandrini per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Cortefranca Calcio