Veronica Boquete, centrocampista del Milan femminile, è stata ospite nel programma ‘Milan Talk’ sul canale ufficiale di Twitch del club rossonero. Ecco cosa ha detto la calciatrice spagnola.
Sulla finale persa:
“È stata nella nostra testa per diversi giorni. È una cosa che succede nel calcio. Ora dobbiamo solo riposarci”.
Sulla lettera di Gazidis:
“È stata bella. È una lettera che ci ha toccate. È un’altra motivazione per il prossimo anno, soprattutto in vista della Champions League”.
Su Maldini in campo per consolare le ragazze:
“Per noi è stato speciale. Conosce le emozioni che si provano e con le sue parole ci ha aiutato. I dirigenti sono stati orgogliosi di noi, queste cose possono capitare in questo sport”.
Sullo stadio intitolato a lei:
“Ho pensato ‘voi siete pazzi’. Non ho mai immaginato che lo stadio della mia città fosse intitolato a me. È veramente speciale. Penso che non rappresenti il mio nome, ma il mio essere donna. C’è stato un grande cambio di mentalità”.
Sul tornare a giocare col pubblico:
“È stato bellissimo. Guardare le facce della gente è una cosa che ci eravamo dimenticati. I tifosi sono una forza extra. In certi momenti della partita sono fondamentali”.
Sul parlare molto in campo:
“Questa è una parte del mio calcio e del mio modo di giocare. L’esperienza mi aiuta. Certe volte, guardando le altre, penso che dovrei stare zitta”.
Sul gruppo:
“Per me l’ambientamento è stato facile. Ho trovato delle persone speciali, vere, che vogliono essere migliori”.
Sul numero di maglia:
“Ho sempre giocato col 21 o col 9. Sto negoziando con Valentina (Giacinti, ndr) e Giorgia (Spinelli, ndr) per cambiare, ma penso di no. Resterò con l’87”.
Sulla Champions Femminile:
“Dobbiamo fare i preliminari, che sono due turni. L’ultimo sarà difficile perché ci potrebbero essere delle squadre di livello come Real Madrid e Arsenal. Iniziamo il 7 di luglio, ma siamo già molto motivate”.
Sull’essere l’Ibrahimovic della squadra:
“Qualche volta scherzo con loro su questa cosa. Ma lui è di un altro livello”.
ulle squadre che vorrebbe affrontare in Champions:
“Spero in finale contro qualsiasi squadra. Magari con qualche spagnola o con qualche mia ex-squadra. Sarebbe speciale”.
Sul calcio femminile all’estero:
“È vero che in Italia il calcio femminile sta iniziando ora. Qui si è qualche anno indietro rispetto agli altri Paesi d’Europa. Però sta crescendo, grazie soprattutto ai grandi club che stanno creando le squadre. Bisogna avere pazienza e più visibilità”.
Sui riti scaramantici pre-partita:
“Fino a qualche anno fa li facevo, ora non più. Ho anche perso delle finali facendoli”.
Sulla partita più bella di quest’anno:
“La semifinale di coppa contro l’Inter. Ho fatto i miei primi due gol con la maglia del Milan in un derby e poi siamo andate in finale”.
Su Giacinti:
“Non ci sono attaccanti così forti in Italia come lei. Aiuta la squadra e segna facilmente. Spero di giocare più vicino a lei l’anno prossimo”.
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