Originaria di Porotto, Alice Vannini fa parte della rosa dell’Accademia SPAL Femminile dall’estate scorsa, dopo aver già vissuto importanti esperienze nel calcio femminile, nonostante i soli ventitré anni di età.
Fin dai primi passi, Alice ha sempre avuto il pallone tra i piedi. “Sia mio padre che mia madre sono da sempre grandi appassionati di calcio e da piccola mi portavano spesso a giocare al campetto. Ricordo bene anche le prime partitelle con gli amici al parco di Porotto: calciare il pallone mi divertiva molto, ma non avrei mai immaginato che sarebbe diventato in seguito lo sport della mia vita”.
All’età di sei anni si iscrive alla scuola calcio della squadra locale dei X Martiri. “Visto che avevo sempre il pallone tra i piedi, i miei genitori mi proposero di provare a giocare in una squadra vera, iniziando la mia avventura calcistica. Facevo parte di una squadra mista perché non esisteva una sezione femminile. Ho ritrovato gli stessi amici con cui avevo condiviso i primi calci al campetto, quindi è stato assolutamente naturale per me”.
A quattrodici anni il passaggio alla prima squadra femminile. “Raggiunta l’età limite per poter fare parte di una squadra mista, fui contattata dalla società New Team Ferrara per fare parte della formazione iscritta al campionato di Serie C. Non ho avuto alcun dubbio ad accettare quella proposta e conservo molti bei ricordi di quell’esperienza, due su tutti la promozione in Serie B e la vittoria della Coppa Italia nello stesso anno. Sono stati i primi trofei della mia carriera e non potrò mai dimenticare la felicità e la gioia di quei momenti insieme alle mie compagne: emozioni che penso possa regalare soltanto questo magnifico sport”.
Dopo quattro anni, però, Alice decide di prendersi una pausa dal calcio. “Sentivo che qualcosa era cambiato. Non era venuta certamente meno la passione per il calcio, ma avevo necessità di staccare un po’ la spina: le ultime cinque stagioni giocate tra Serie C e Serie B erano state molto intense ed impegnative e questo influì sul mio entusiasmo nell’approccio a partite ed allenamenti, che non era più lo stesso di un tempo”.
Ritrovò in un altro sport, non troppo lontano dal calcio, le motivazioni perdute. “Alcune mie amiche che giocavano nel Granzette, una squadra di calcio a cinque femminile della provincia di Rovigo, mi convinsero ad unirmi a loro per qualche allenamento e dopo pochi giorni sentì di aver ritrovato tutto l’entusiasmo perduto l’anno precedente”.
Il calcio a cinque consentì ad Alice di entrare a far parte anche della rappresentativa regionale. “Nel 2017 fui convocata nella rappresentativa regionale di calcio a cinque dell’Emilia Romagna, per disputare il Torneo delle Regioni, che in quell’anno si teneva in Puglia. È stata una grande sorpresa perché, nonostante mi fossi avvicinata a questo sport soltanto da pochi mesi, mi ritrovai subito tra le migliori giovani del territorio regionale. Inoltre in quell’edizione trionfammo, vincendo la finale contro la Toscana, e per me fu un’emozione incredibile aver raggiunto un traguardo simile dopo solo pochi mesi dall’inizio della mia avventura nel calcio a cinque”.
Nel corso dell’estate 2020 il progetto dell’Accademia SPAL Femminile la convince a tornare al calcio a undici. “Dopo tre anni di continui avanti e indietro tra Porotto e Rovigo iniziai ad accusare un po’ di stanchezza per questo impegno e, così, non ho esitato un momento nel cogliere l’opportunità datami dalla società biancazzurra. Scelta che mi ha anche permesso di poter trascorrere maggior tempo a casa insieme alla mia famiglia, oltre a gestire meglio anche l’impegno lavorativo.” Alice, infatti, non si risparmia neanche fuori dal campo. “Lavoro come meccanico in un magazzino ortofrutticolo e non è sempre facile gestire i turni di lavoro e gli orari degli allenamenti. All’Accademia SPAL, però, ho trovato un’organizzazione attenta ai bisogni di tutte noi e, anche se ogni tanto sono costretta a saltare qualche allenamento, mi viene sempre data ogni indicazione utile per potermi mantenere allenata anche a distanza”.
Sui piani per il futuro non ci sono dubbi. “L’esperienza nel calcio a cinque mi ha permesso di conoscere una realtà diversa dal calcio e ne porterò sempre con me il ricordo, ma le sensazioni che ho provato nel tornare a correre sul prato verde sono uniche. Siamo un grande gruppo, con tanto entusiasmo e tanta voglia di toglierci delle soddisfazioni e spero di poter continuare a giocare con questa maglia ancora a lungo”.
Photo Credit: Spal 2013