In due anni intensi alla San Marino Academy, Viola Brambilla ha potuto vivere mille emozioni: dalla storica promozione in Serie A alla lotta per la salvezza di questo campionato, la centrocampista classe ’96 ha sempre dato il massimo e cercato di imparare tutto ciò che poteva guadagnandosi la fiducia delle compagne e di mister Conte. Alla sua prima esperienza lontana dai confini lombardi, la giovane Titana si è messa in gioco diventando in poco tempo una pedina importante della linea mediana.
Ti trovi bene con società e compagne? Come giudichi questi anni in Academy?
“In questi due anni mi sono trovata molto bene in questa società. Tutti mi hanno fatto sentire parte di una famiglia. La società ha sempre cercato di fare il massimo per noi, cercando di venirci incontro e accontentando ogni nostra richiesta per farci vivere il più serene possibile sia fuori che dentro al campo. Ho vissuto due anni intensi, crescendo sia calcisticamente, grazie alle conoscenze trasmesse dal mister e dal suo staff, sia umanamente, perché per me era la prima esperienza per tanto tempo lontana da casa, quindi ho dovuto imparare ad essere più autonoma e indipendente. Con le compagne mi trovo bene, il gruppo è coeso e con un obiettivo comune che speriamo con tutte le nostre forze di centrare”.
Quali sono stati il più grande rimpianto e il momento migliore di questa stagione?
“In questa stagione abbiamo avuto tanti rimpianti, soprattutto nel girone d’andata; infatti, ricordo molte partite perse negli ultimi minuti come quella con il Sassuolo, con la Roma e con la Juventus, oppure partite dove meritavamo la vittoria ma purtroppo non abbiamo finalizzato tutte le occasioni create, come quelle col Verona e col Napoli all’andata. Il momento migliore è stato contro la Florentia all’andata, perché è stata la prima vittoria in campionato ed è avvenuta in un campo speciale come il San Marino Stadium!”
Nella tua giornata tipo c’è solo il calcio o ti dedichi ad altro? Quanto conta il calcio per te?
“Non ho una giornata tipo, però posso dire che le costanti sono l’università, allenare i bambini e vivere il calcio; quindi, mi ritengo abbastanza impegnata ma soprattutto felice di ciò che faccio. Il calcio è al primo posto, infatti gli dedico la maggior parte della mia giornata tra allenamenti, palestra e match analysis. Anche aspetti come l’alimentazione sono totalmente calibrati sull’attività calcistica”.
Hai delle abitudini e/o scaramanzie pre e post-partita?
“Nel prepartita ho tanti gesti e azioni scaramantiche che ripeto sempre nello stesso ordine, da quando arrivo in spogliatoio fino al momento prima della partita. Questi gesti sono: togliere in ordine pantaloni, felpa e maglia di rappresentanza, usare sempre lo stesso top sportivo, elastico e calzini per la partita e per ultimo indossare sempre per prima la scarpa destra e poi la sinistra; per quanto riguarda il post-partita, invece, non ho scaramanzie”.
Sabato contro il Napoli non è stata facile…
“Siamo molto dispiaciuti della prestazione di sabato perché pensavamo di averla preparata bene sotto tutti i punti di vista; invece, sia fisicamente che mentalmente, dopo il secondo goal siamo uscite dalla partita. Purtroppo alcuni errori individuali hanno fatto la differenza e la mancanza di lucidità negli ultimi metri non ci ha permesso di creare occasioni da goal. Comunque bisogna fare i complimenti al Napoli perché si sono dimostrati superiori a noi. Detto ciò, finché la matematica non ci condannerà continueremo a lottare per la salvezza, sperando di realizzare un miracolo“.
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