Il Pomigliano ha centrato per la seconda volta di fila la promozione, ma stavolta ha un sapore importante, perché la vittoria ottenuta alla 23° giornata di Serie B sul Pontedera ha permesso alle pantere di centrare la salita in Serie A. Un gruppo molto forte e coeso, fatte di giocatrici vogliose di riscatto. Ma c’è una che conosce molto bene l’ambiente pomiglianese: si tratta di Gaia Apicella, difensore classe ’93 e da due anni è la capitana delle granata. La nostra Redazione ha intervistato Gaia, mentre stava festeggiando con le sue compagne la promozione, coi nostri microfoni.
Gaia cosa vuol dire per te essere la capitana del Pomigliano?
«Per me è un motivo d’orgoglio, soprattutto il fatto che indosso una fascia da capitano molto particolare che porta il nome della figlia del Presidente (Angela Pipola, ndr) scomparsa una anno fa».
Perché hai deciso di giocare a pallone? Come mai hai scelto la difesa?
«La mia passione è iniziata sin da piccola, quando a quattro anni giocavo con mio fratello. Ho scelto la fascia difensiva sin da quando gioco nelle giovanili del Napoli. Ogni mister riteneva quel ruolo giusto per me. Mi sono sentita sin da sempre un difensore».
Prima di approdare al Pomigliano in che squadre hai giocato?
«Ho fatto le giovanili col Napoli Femminile e esordito in Serie A2 a 16 anni, poi a 18 anni sono approdata in Serie B con la Domina e infine ho giocato alla Virtus Partenope, squadra che poi è diventata Pomigliano».
Cosa ti ha portato a diventare una delle “pantere pomiglianesi”?
«Quando ho conosciuto il Presidente Raffaele Pipola mi è sembrata una persona molto ambiziosa, e mi ha detto che avrebbe fatto grandi investimenti. Quindi ho accettato senza indugi questo progetto».
In due anni sei passata dalla Serie C alla Serie A: ti immaginavi questo percorso?
«Sinceramente me lo auguravo, ma forse non me l’immaginavo. Quando eravamo in Serie C lo scorso anno pensavamo di essere la squadra più forte, ma non avrei pensato di vincere un campionato difficile come la Serie B. Mi aspettavo la promozione in cadetteria, ma la salita in A no».
Parliamo di questa incredibile stagione. Quando avete iniziato a capire che potevate ambire alla Serie A?
«Secondo me lo abbiamo capito quando abbiamo battuto 1-0 il Brescia, e lì abbiamo capito che potevamo lottare per la Serie A».
Col Pontedera sembrava una partita stregata, ma Tyler Dodds vi ha regalato il gol-promozione.
«È stata una partita difficile, perché è stata una vittoria molto combattuta e molto sudata. Ma questo successo ce lo ricorderemo per molto tempo».
A chi vuoi dedicare questa seconda salita consecutiva?
«La dedico innanzitutto a me stessa, perché faccio numerosi sacrifici, e poi alla società in primis al presidente Pipola, perché senza di lui non ce l’avremmo fatta, e lo ha fatto mettendoci nelle migliori condizioni per vincere il campionato».
Torniamo alla Serie B: ti immaginavi un campionato così equilibrato ed incerto?
«Me lo aspettavo, forse non così competitivo, e di anno in anno la Serie B sta crescendo di livello. Noi siamo salite in A, ma il secondo posto è ancora in ballo: la Lazio è la favorita, ma partite difficili da qui alla fine».
Secondo te il calcio femminile in Campania potrà avere la giusta crescita?
«Secondo me è il momento giusto per crescere: spero che il Napoli si salvi, perché sarebbe bello vedere due squadre campane in Serie A. Quale miglior momento come queto per far crescere il calcio campano?».
Com’è la tua vita extracalcistica?
«Sono laureata in Giurisprudenza e sono diventata avvocato e ho uno studio. Alla mattina lavoro, al pomeriggio mi alleno e poi torno allo studio per lavorare. Però concilio al meglio queste due cose».
Che cosa vedi nel tuo futuro?
«Prevedo di mettermi in gioco e giocare le carte in Serie A col Pomigliano, che buona metà è composta da ragazze campane che hanno un valore, e come lo abbiamo dimostrato in Serie B vogliamo farlo anche in massima serie».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Calcio Pomigliano e Gaia Apicella per la disponibilità.
Photo Credit: ASD Calcio Pomigliano – Luca Bottura