Il Napoli Calcio Femminile si fa portavoce di un intero movimento, sempre più alla ricerca di una meritata e ampia visibilità. Gianluca Monti, responsabile della comunicazione della società partenopea, ne ha parlato in diretta alla trasmissione “Uno a Uno, palla al centro”, in onda tutti i mercoledì su Canale Uno.

Calcio Napoli femminile, un’organizzazione da Serie A.“Si tratta di un progetto che parte già quando la società era in Serie C e culmina ovviamente con la promozione dalla Serie B, seppur ottenuta dopo la sospensione del campionato per pandemia con il Napoli in testa alla classifica e con un discreto vantaggio sulle inseguitrici. Tutto nasce dalla volontà del presidente Carlino, quest’ultimo eletto da un Cda con un mandato a termine, e dai soci di una società ad azionariato diffuso qual è il Napoli femminile. Un po’ il modello ricorda quello dell’azionariato popolare del Barcellona. L’intenzione è riportare in alto il calcio femminile napoletano, dopo il quinto posto ottenuto in Serie A anni addietro, quando però il movimento era a livello amatoriale e non professionale.”

La svolta: 5 punti nelle ultime 3 giornate dopo i 4 nelle precedenti 14.“Qualcosa è cambiato, in particolare con l’avvento del nuovo mister. Devo ammettere che adesso ci troviamo anche in un periodo fortunato nel quale, rispetto al recente passato, si raccoglie ciò che si semina. La malasorte sembra aver abbandonato la squadra. Di sicuro il cambio del tecnico ha portato una ventata d’aria fresca e ci auguriamo si sia innescato quel circolo virtuoso che si chiuda con una salvezza meritata anche per i sacrifici che la società sta compiendo. Abbiamo a disposizione una rosa forte, ma qualche errore ad oggi è stato commesso: quando si perde o si vince, lo si fa sempre tutti insieme. Abbiamo cercato di porre rimedio, qualche nuova calciatrice è arrivata, il roster è completo e omogeneo, ma la classifica racconta la verità delle giornate giocate fin qui e proveremo a migliorarla.”

Un modello di sport e di vita. Il football femminile va oltre l’aspetto calcistico: oggi il movimento racconta anche gran belle storie di donne, di sacrifici ripagati, sogni avverati e ragazze che sono dei modelli di vita perché spesso studiano e lavorano oltre a giocare al calcio da professioniste, in attesa dello status ufficiale in arrivo per il 2022/23. Sarò sincero: ad oggi lo spettacolo del calcio femminile è per lo più fuori dal campo e immediatamente prima dei match, mentre in campo c’è ancora tanto da migliorare dal punto di vista tecnico. Ma passi in avanti in tal senso sono stati già fatti, se si pensa alle tante nuove tesserate ad esempio nella nostra società e alla loro predisposizione nel migliorarsi lavorando con diversi allenatori preparati e specializzati e non improvvisati come accadeva anni fa.”

Esiste un rapporto e una collaborazione col Napoli di De Laurentiis? Rapporti di buon vicinato. Un’eventuale partnership con il Napoli di De Laurentiis permetterebbe al Napoli femminile di acquisire ulteriore visibilità, anche se ce ne siamo ritagliata tantissima nel recente periodo. Tuttavia c’è ancora tanto da fare, tanto da raccontare di 26 ragazze, 26 meravigliose storie e meravigliosi esempi per tutte le ragazze che si avvicinano allo sport, non solo al calcio, che vogliono mangiare sano, che vogliono diventare atlete vere e seguire modelli positivi di emancipazione.”

La strada verso il professionismo. “Per ogni movimento che deve crescere, c’è sempre bisogno di testimonial. Le ragazze del Mondiale 2019 hanno dato una spinta importante e sarà così fino all’Europeo del 2022. Poi bisognerà camminare con le proprie gambe, dato l’ingresso nel professionismo. C’è bisogno di tante professionalità, a livello della comunicazione, manageriale e della segreteria, attorno a queste ragazze le quali sono ad oggi le figure più importanti del nostro mondo, lavorando così all’aumento della spettacolarità del prodotto. Fermo restando che il solo evento della partita non rappresenta l’intero movimento che deve crescere in toto. In sintesi d’ora in avanti dovrà essere il movimento a correre dietro la Nazionale.”

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