Il Pomigliano ha centrato la sua seconda vittoria esterna di fila battendo per 1-0 il Vicenza, consentendo di mantenere il vertice della Serie B. La rete decisiva l’ha messa a segno Giusy Moraca, attaccante classe ’96 e da quest’anno veste la divisa delle pantere. La nostra Redazione ha intervistato Giusy, che è entrata nella Top 11 del turno precedente, coi nostri microfoni.

Giusy cosa vuol dire per te essere una giocatrice d’attacco?
«Più che attacco mi reputo una giocatrice di costruzione, difatti preferisco mettere in condizione di far gol alle mie compagne, piuttosto che segnare di persona. poi, ovviamente la realizzazione del gol è sempre una grande gioia».

Qual è la rete che ti ha dato più soddisfazione?
«Quella contro la Pink Bari in Coppa Italia. Rientravo da un infortunio ed entrai a partita in corso, quindi quel gol mi diede un senso di gratificazione».

Perché hai scelto il calcio?
«È stato un amore graduale sin da piccola, visto che iniziavo a giocare per le strade di Giugliano. Devo ringraziare anche mio fratello che è stato il primo a capire che questa passione doveva essere coltivata e indirizzandomi alle scuole medie dal prof. Maglione, insegnante di educazione fisica al quale devo tanto».

La tua storia con il pallone è legata col Napoli Femminile: che significato ha avuto pe te indossare quella maglia?
«Indossare la maglia della propria città è sempre un onore, è stata parte importante della mia carriera calcistica, un po’ di rammarico per come poi si è conclusa la collaborazione. Ciò non intacca la mia gratitudine verso la società».

Quest’anno sei al Pomigliano: cosa ti ha portato a giocare con le pantere?
«Mi ha spinto il progetto dalle basi solide. Poi conoscendo parte delle ragazze, confrontandoci, mi sono spinta ancora di più».

La tua squadra è partita per salvarsi, ma ora è ad un passo dalla Serie A: ti aspettavi questo percorso?
«Inizialmente pensare da subito al salto di categoria forse era un po’ prematuro, ma partita dopo partita questa idea si è concretizzata fino a quando non è diventato un obiettivo».

Domenica hai deciso la sfida col Vicenza: cosa hai provato dopo aver realizzato il gol?
«Siamo consapevoli che domenica purtroppo non abbiamo offerto un bel spettacolo a causa delle condizioni meteo e del campo, difatti il gol rispecchia un po’ la partita, non è stato un bel gol, ma è stato fortemente voluto da tutta la squadra: fortuna vuole che la realizzatrice sono stata io».

Domani affronterete il Como che sembra rilanciato, ma per voi può essere il definitivo grande passo.
«Si, ovviamente le motivazioni per domenica sono alte come d’altronde anche per loro».

Secondo te quali possono le altre squadre che possono salire in A?
«È un campionato talmente competitivo e la classifica è corta tra le squadre, che è difficile fare pronostici e dare già dei nomi per la promozione».

Il calcio femminile italiano sta avendo una giusta reputazione, ma quali possono essere i prossimi step per migliorarlo ancora?
«Ovviamente fino a quando il professionismo non diventa uno status legislativo, le cose cambieranno di poco e si dovrà fare sempre affidamento a persone che mettono energia e soldi di propria iniziativa, come il nostro presidente Pipola».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Calcio Pomigliano e Giusy Moraca per la disponibilità.

Photo Credit: Federico Fenzi

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.