Reduci da un pareggio e tre sconfitte consecutive, le ragazze del Permac Vittorio Veneto ritrovano la vittoria in una partita tutt’altro che semplice. Al 12’ passano in vantaggio le rossoblu con Tomasi ma le trentine dell’Isera non si abbattono e continuano ad attaccare.
Poco prima dello scadere del primo tempo minuti favorevoli per la formazione di casa che va vicina al goal più volte. Brave le tose a trovare la seconda rete per spezzare il flusso positivo delle avversarie, archiviando per un po’ il risultato. Queste le parole di mister Massimo Zoni, intervistato da Vittorio Veneto Calcio:
“È stato un colpo importante, la partita non stava andando per il verso giusto. Siamo partiti bene trovando la rete dello 0-1, abbiamo fatto delle buone azioni, ma poi ci hanno messo in difficoltà. Nel loro miglior momento abbiamo trovato il secondo goal che ha spaccato la partita”.
Nota amara l’infortunio di Tomasi, costretta a lasciare il campo alla mezz’ora del primo tempo e sostituita dalla nuova-vecchia conoscenza Cimarosti, autrice poi di un assist e del goal del definitivo 1-3 che ha concluso i giochi. “Peccato aver perso di nuovo Giada Tomasi, è un infortunio ormai cronico e bisognerà valutare il suo rientro. Mi sa che questa volta toccherà aspettare un po’ di più” – ha commentato il mister.
A quota 20 punti, il Permac Vittorio Veneto continua a lottare, forte della ritrovata vittoria. L’allenatore, però, non si lascia deconcentrare dalla classifica: “Noi non la guardiamo, quello che chiede la società è la crescita delle ragazze e oggi abbiamo fatto un passo in avanti per quel che riguarda l’atteggiamento. Siamo solo all’inizio, lavoriamo per crescere e abbiamo la possibilità di farlo grazie ad una classifica che ci dà tranquillità, ma io vorrei anche più mentalità: oggi sullo 0-2 dovevamo chiuderla invece ci siamo messi in difficoltà da soli. Bisogna capire che ogni tanto dobbiamo essere anche meno belli ma più concreti: nelle situazioni in cui non ci possiamo permettere di gestire il pallone, si mette palla alta facendo alzare di 20 metri la squadra e si fa pressione sulla loro metà campo. Magari non siamo ancora mentalmente pronti ma di buono c’è che abbiamo cambiato il trend delle ultime settimane”.