La Governolese si sta preparando con la speranza di tornare a disputare il Girone B di Promozione Lombardia. Nella formazione c’è un giovane portiere pronta a dire la sua: si tratta di Giorgia Campagnoli, estremo difensore classe 2000 e da due anni veste la maglia delle piratesse.
Giorgia cosa ti ha portato a giocare in porta?
«Sono dodici anni che gioco in porta, di cui un paio come terzino. Poi si vedeva che ero più portata per la porta ho iniziato da lì».
Per il ruolo di portiere a chi t’ispiri? Perché?
«Mi ispiro a Manuel Neuer, perché ha caratteristiche che mi ci rivedo, come la freddezza in porta, nel senso che un portiere deve avere sempre la testa lucida e pronta».
Quando e come hai iniziato a giocare a calcio?
«Ho iniziato a giocare quando avevo otto anni e ho preso questa passione ha mio fratello, e prima avevo fatto danza».
Raccontaci la tua storia calcistica.
«Ho giocato nella Folgore a Mirandola per più cinque anni, poi sono andata a Poggio Rusco per due anni, poi a Cavezzo per un anno e infine alla Governolese».
Sei alla Governolese dal 2019: perché hai preso questa decisione?
«Sono alla Governolese perché il mister mi conosceva a Poggio. Mi ha chiamato inizialmente per coprire il ruolo di terzino, poi sono stata inserita in porta. La squadra è unita, e di conseguenza mi ci sono trovata subito bene. Ho quarantacinque minuti di strada, ma ne vale la pena».
Come ti stai trovando ora nelle piratesse?
«Mi sto trovando assolutamente bene, sia con la squadra che con la società. Le compagne ti aiutano, i dirigenti altrettanto, e questo sia una delle cose più importanti».
Il Girone B di Promozione dopo una sola giornata è fermo per via del Covid-19: come stai affrontando questo periodo?
«Lo sto affrontando nel miglior modo possibile. Posso allenarmi, visto che abito in campagna».
Secondo te si ripartirà o no? Quali possono essere secondo te i motivi?
«La mia testa dice sì. Il buonsenso dice no, vista la situazione. Abbiamo fatto una buona preparazione e ho recuperato in un mese quello che ho perso nel periodo del lockdown».
Dove può arrivare il calcio femminile in Italia?
«Penso possa arrivare in alto, soprattutto in Serie A. Spero che il nostro mondo riesca a diventare qualcosa di grande».
Com’è la tua vita fuori dal campo?
«La mia oscilla tra università e il calcio. Studio al primo anno di Scienze Motorie a Ferrara. Ho scelto questa facoltà perché questo è il mio ramo».
Quali sono i sogni che vorresti realizzare?
«Mi piacerebbe giocare in un mondo del calcio femminile vissuto, e poi vorrei fare preparatore dei portieri nell’Inter, dato che io tifo per questa squadra».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Governolese 1918 e Giorgia Campagnoli per la disponibilità.