C’è una nuova arrivata nella famiglia rossoblù: la prima squadra femminile, da Associazione Sportiva Dilettantistica, è diventata ufficialmente parte integrante della Società per Azioni e si unisce sotto l’ala del Settore Giovanile, insieme alle altre compagini rosa quali Under 17, Under 15 e Under 12. Il terreno di gioco ufficiale è il campo di Granarolo, dell’Emilia, ed a accompagnare la stagione di tutte le ragazze del settore giovanile ci sarà “Selenella”: sponsor di maglia, di tutte le squadre femminili Bolognesi.
Ne parliamo con Antonella Nicolini, la responsabile del settore femminile del Bologna, cercando di capire quali nuovi sviluppi, nell’ area femminile, e migliorata o è migliorabile a livello societario e quali sono gli obbiettivi primari ?
“Quest’anno, la nostra società ha deciso acquisire il titolo sportivo e di affidare la gestione dell’area femminile completamente al Settore Giovanile, uniformandola a quello storico maschile. Diciamo che da coordinatore-supervisore siamo diventati gli attori principali. Abbiamo definito e specializzato il budget del settore femminile e stiamo investendo sulla qualità. Quando parlo di qualità parlo di sicurezza, di strumenti di lavoro e di immagine, lato organizzativo, lato tecnico potrei sintetizzare con il termine “Determinazione”, quello che esprimono in campo le ragazze. Stiamo lavorando sulla valorizzazione delle risorse del territorio, dalla Scuola Calcio all’Under 12, Under 15 e Under 17 con l’obbiettivo di preparare un buon parco giocatrici per una Prima Squadra di Livello”.
Come vedi l’ andamento, ad oggi, del campionato delle ragazze?
“Un buon inizio, la squadra ci ha dato ottimi risultati, quando parlo di squadra parlo delle giocatrici, degli allenatori dello staff tutto. Quando dico risultati non parlo solo della classifica visibile a tutti, ma dell’impegno e applicazione del senso di appartenenza che le ragazze esprimono in campo”.
Ne approfittiamo della gentilezza di Antonella, in qualità di dirigente e sportiva, per domandargli come vede l’attuale sviluppo del calcio femminile italiano? Cosa andrebbe migliorato o suggerito?
“Grazie all’impegno della FIGC, al lavoro di professioniste/i del settore, e all’interessamento al calcio da parte del pubblico il movimento del calcio femminile si sta sempre più consolidando credo che possa essere solo un crescendo di opportunità. Analizzando il settore nella sua totalità la nostra categoria ha bisogno di sostegno economico, non avendo introiti è completamente sbilanciata verso i costi. Teniamo conto che i presidi pandemici hanno aggravato la situazione di molte realtà. In questo momento un aiuto economico permetterebbe al movimento di non subire una battuta d’arresto, non parlo per le squadre sostenute dai Club professionistici, ma ovviamente come in premessa per le categorie minori”.
Infine, come donna, vedi positiva l’introduzione del “professionismo” al mondo femminile? E cosa credi che cambierà per le società e le loro atlete? La variazione economica, della singola calciatrice, sarà un bene per la società?
“Penso che l’impegno profuso dalle calciatrici è importante e professionale già oggi. Il riconoscimento di questo novo status sarebbe una conferma di quello che già è una realtà. Sicuramente questo comporta il coinvolgimento di Emittenti Televisive e Sponsor e pubblico, da cui si potrebbero ricavare le risorse economiche determinati per sostenere il sistema. Ritengo che i vertici rappresentativi del calcio, che stanno lavorando attivamente, daranno nel tempo le linee guida per ottenere il passaggio dal dilettantismo al professionismo che tutto il movimento si aspetta da tempo”.
Auguriamo ad Antonella ed a tutte le ragazze del Bologna di poter realizzare i loro sogni, di avere tante soddisfazioni a livello professionale, e noi saremo con loro per documentare tali successi.