Cosimo Sibilia, 62 anni deputato della Repubblica Italiana (attualmente in carica), è il figlio del presidente dell’ Avellino Calcio: Antonio Sibilia, che è stato a sua volta presidente del club irpino nel biennio 1994-1995.
Ha nel suo curriculum varie esperienze da dirigente sportivo: dal 1994 al 2000 ha guidato il Comitato Regionale Campania della LND., per poi dal 1996 al 2009 diventare membro della Giunta Coni della sua regione e, dal 7 marzo dello stesso anno, ne diventa presidente, confermato anche per il quadriennio olimpico 2013-2016.
Nell’ aprile del 2016 è eletto Commissario Straordinario del Comitato Regionale Campania della LND. Dirigente benemerito della LND è stato insignito nel 2010 della Stella d’oro del Coni al merito sportivo.
Il 28 gennaio 2017 viene eletto all’unanimità Presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Il 27 marzo dello stesso anno viene eletto Vicepresidente Vicario della Federazione Italiana Giuoco Calcio; è confermato anche con l’arrivo di Gabriele Gravina nell’ottobre 2018 e dal 27 novembre è membro del comitato di presidenza.
Il 22 febbraio a Roma sfiderà appunto Gravina alla poltrona della FIGC.
Ma qual’ è la linea del suo “buon calcio” nel documento programmatico del quadriennio 2021-2024?
Sono sviluppate in 32 pagine, sciolte e concise, dove lui stesso dichiara: “in questa fase si è privilegiata la sintesi, con breve cenno ai principali argomenti da porre al centro dell’attenzione del nuovo consiglio federale,- ed aggiunge- si promette poco per una concreta realizzazione degli obbiettivi”.
La sua guida al buon calcio oltre definire la governance, si sviluppa sulle attività sportive e sull’incremento dei centri federali con la maggior diffusione del calcio tra i giovani.
Ma quale e quanto spazio viene concesso nel programma al Calcio Femminile?
Appare opportuno che l’intero movimento del calcio femminile ottenga le attenzioni e le risorse necessarie che sono state destinate, in maniera meritoria, all’attività di vertice. Queste le sue parole per introdurre l’argomento.
Inoltre per lo sviluppo del intero movimento femminile è necessario che si cresca, incrementando le attività in ambito locale, istruire nuove specifiche scuole: con formazione di nuovi tecnici e uso delle strutture senza pregiudizi.
E’ auspicabile, che anche sul piano dirigenziale, il ruolo delle donne riceva adeguati e significativi riconoscimenti, nella convinzione che un ulteriore impulso dell’attività femminile possa pervenire dalla loro presenza in ruoli di responsabilità.
Sicuramente, poche righe per definire tutto l’importante iter nel mondo femminile, ma un importante inizio e con le idee chiare è certamente di buon auspicio per tutte le ragazze che credono in questo sport, si applicano con passione e professionalità, e vogliono essere alla pari dei colleghi uomini.
Sibilia ha voluto, come dichiarato, promettere poco cercando di indicare la strada per una concreta realizzazione degli obbiettivi.
Del resto ha scritto Jean Rousseau: “Chi è più lento a promettere è più svelto a mantenere”, questa è anche la nostra speranza nel mondo, e nello sviluppo, del Calcio Femminile Italiano.
In conclusione sono tutti bravi a promettere in campagna elettorale, la politica è maestra in questo, ma onestamente almeno tali scelte sono scritte e non verbali; il tutto ci fa ben sperare in un futuro rosa che vuole, finalmente, essere messo al pari dei colleghi maschi senza troppi “tabù”.