Valentina De Risi è un’affermata allenatrice che da svariate stagioni ha legato il suo nome a quello del calcio femminile. L’allenatrice, nata a Pagani, da sette è alla guida del progetto del Sant’Egidio Femminile, club che attualmente gioca in Serie C. Per la De Risi, nei giorni scorsi, è arrivata la riconferma tra i Delegati all’Assemblea di Categoria AIAC degli Allenatori Professionisti. Abbiamo raggiunto il tecnico delle gialloblù per saggiare gli umori dopo l’importante nomina raggiunta.
Per Valentina De Risi quale significato ha la recente riconferma come delegata assembleare professionista dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio?
«Sono molto contenta di essere stata eletta. La mia riconferma non era scontata visto che eravamo candidati in 65 per 35 posti disponibili. Sono risultata la ventiquattresima in ordine di preferenze ricevute. Un risultato che mi lusinga, soprattutto per aver ricevuto il sostegno del gruppo regionale e delle colleghe e dei colleghi di tutta Italia».
Quello appena ottenuto è il vostro secondo incarico, cosa ti ha lasciato in particolare il passato quadriennio al fianco dell’Aiac?
«Sono responsabile degli allenatori del calcio femminile in Campania e Basilicata dal 2012, incarico che mi venne conferito dalla responsabile nazionale Milena Bertolini. In questi anni ho conosciuto tanti allenatori top che hanno arricchito il mio bagaglio. Inoltre, ho istituito il convegno “allenare nel calcio femminile” un unicum in Italia. Purtroppo quest’anno, causa COVID-19, non si è potuta realizzare la quinta edizione che avrebbe avuto ospiti davvero di primissimo livello, come sempre del resto. Ricordo che sono state relatrici delle passate edizioni Milena Bertolini, Manuela Tesse, Betty Bavagnoli e Rita Guarino oltre al presidente nazionale Renzo Ulivieri».
Quando ha conosciuto il mondo del calcio e quali esperienze ha avuto da giocatrice?
«Il calcio è, fin dai primi passi, la mia più grande passione. Il mondo del calcio femminile l’ho conosciuto quando avevo 11 anni, grazie alla prima squadra dello Striano. Ho avuto poi esperienze varie tra Serie A2, B e Serie C, togliendomi diverse soddisfazioni. Tappe della mia carriera sono state Salerno, Avellino, San Severino, Juve Stabia e Savoia oltre al Gragnano. Gli ultimi anni ho giocato nel Real Marsico, in Basilicata, per poi concludere, dopo poche partite, nel Sant’Egidio Femminile a causa di un grave infortunio».
Come si è avvicinata ad una panchina? Quando ha deciso di allenare una squadra?
«Mi sono avvicinata alla panchina grazie al presidente della Juve Stabia che mi propose il ruolo di allenatrice/giocatrice. Inconsciamente accettai dopo un consulto con la mia famiglia e Giulia Olivieri che dal primo momento è stata la mia vice».
Si trova da diverse stagioni alla guida del Sant’Egidio dove porta avanti un progetto basato sulle giovani giusto?
«Si, con il Sant’Egidio c’è un progetto che basa tutto sulla crescita delle giovani. Siamo partite dieci anni fa con un gruppo di piccolissime che adesso è la nostra colonna e ora stiamo lanciando un altro gruppo di 2005/06 che è in pianta stabile in prima squadra. Questo, chiaramente, ci penalizza al cospetto di squadre molto più esperte, ma noi siamo sicure che questa è l’unica strada perseguibile per una società come la nostra che non può competere economicamente con le più blasonate. Finora i risultati ci hanno dato ragione».
Al suo fianco un elemento di esperienza come Giulia Olivieri e la massima dirigente Alba Albanese. Quanto sono importanti le presenze di capitano e presidentessa?
«La presenza del capitano è fondamentale. Tutti sanno che il Sant’Egidio Femminile è Giulia Olivieri con cui condivido, fin dalla nascita, questo sogno. La presidentessa è vicina e ci appoggia in qualsiasi scelta. Ha in noi piena fiducia e sa che tutto ciò che facciamo è spinto dalla passione e dall’amore che proviamo per questa società».
Siete per il terzo anno di fila in Serie C. Quanto è complicato affrontare realtà importanti di questa categoria e come valuta il livello della terza serie?
«Il livello quest’anno si è innalzato. Le società più importanti, come il Chieti, hanno fatto investimenti che non sono alla nostra portata. Del resto anche negli scorsi anni con Il Napoli e il Pomigliano, ad esempio, non eravamo sullo stesso piano ma siamo riuscite ad ottenere un quinto e un terzo posto davvero incredibili. In questo campionato per noi sarà difficile anche perché, a causa della pandemia, non è stato possibile allenarci e cercare di ridurre il gap con le altre squadre. Il nostro obiettivo è la salvezza e ce la metteremo tutto per raggiungerla».
Quale ricordo lega maggiormente a questo sport Valentina De Risi?
«Non c’è un ricordo specifico. Sono tanti e tante le emozioni provate. So solo che se guardo indietro, nella mia vita c’è tanto, tantissimo calcio. E molte delle mie scelte, se non tutte, sono state in funzione di questo sport».