La FIGC è da tempo intervenuta per sviluppare la dimensione del calcio femminile con iniziative importanti.
Nel 2015 infatti la Federazione ha concesso alle società del calcio professionistico la possibilità di acquisire il titolo sportivo di società del calcio femminile nazionale, previo accollo dei debiti sportivi così come la possibilità di acquisire partecipazioni in società di calcio femminile nazionale. Allo stesso tempo le società del calcio femminile nazionale hanno la possibilità di concludere accordi di licenza con società del calcio professionistico, per l’utilizzo della denominazione, del marchio e dei segni distintivi delle società concedenti. Questa disposizione ha trovato concreta attuazione, vedi i casi Fiorentina e della Lazio.
Si tratta di decisioni importanti che tuttavia non posso restare dichiarazioni di principio ma devono trovare concreta attuazione. Per tale motivo la FIGC si è spinta oltre imponendo ai club di serie A e B di tesserare obbligatoriamente ogni anno un certo numero di atlete e di partecipare a determinati campionati con squadre femminile.
Ma dove sono contenuti tali obblighi?
Le società professionistiche, per partecipare ai Campionati, devono ottenere la cd Licenza Nazionale da parte della FIGC e a tal fine devono rispettare una serie di criteri, che si distinguono in criteri legali, economico-finanziari, infrastrutturali, sportivi e organizzativi.
Tra i criteri sportivi previsti nel Sistema Licenze Nazionali per i Campionati di serie A e B nella stagione sportiva 2016/2017 vi è appunto l’obbligo di depositare, entro un certo termine, presso la Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi una dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della società contenente, tra gli altri, l’impegno a tesserare almeno ulteriori 20 calciatrici Under 12, rispetto alla stagione precedente, all’interno del proprio settore giovanile. Vi sono però due deroghe: si prevede infatti che l’impegno è ugualmente rispettato (i) se la società richiedente la Licenza Nazionale acquisisce il titolo sportivo, ovvero partecipazioni di controllo, di una società di calcio femminile affiliata alla F.I.G.C. partecipante ai Campionati di Serie A o di Serie B ovvero (ii) se la società richiedente la Licenza Nazionale conclude accordi di licenza, per l’utilizzo della denominazione, del marchio e dei segni distintivi, con società di calcio femminile affiliata alla F.I.G.C. partecipante ai Campionati di Serie A o di Serie B, con sede nella stessa provincia.
Quali sono le conseguenze in caso di mancato rispetto dell’obbligo?
Per far rispettare l’impegno, la FIGC prevede da un lato che l’inosservanza del termine per l’invio della dichiarazione costituisca già di per sè illecito disciplinare, sanzionato, su deferimento della Procura Federale, dagli organi della giustizia sportiva, con l’ammenda non inferiore ad euro 20.000,00. Qualora poi emerga che l’impegno non è stato nei fatti rispettato, alla società sportiva verrà contestata la relativa violazione disciplinare, sanzionata, su deferimento della Procura Federale, dagli organi della giustizia sportiva, per con l’ammenda non inferiore ad euro 40.000,00
Oltre a questo la FIGC ha già impostato l’attività programmatica per il futuro prevedendo che le società dovranno dalla stagione sportiva 2017/2018, partecipare al Campionato Giovanissime con almeno una squadra di calcio femminile (fermo restando il tesseramento di almeno 40 calciatrici Under 12) e dalla stagione sportiva 2019/2020, partecipare al Campionato Allieve con almeno una squadra di calcio femminile (fermo restando il tesseramento di almeno 40 calciatrici Under 12 e la partecipazione al Campionato Giovanissime con almeno una squadra di calcio femminile). Queste disposizione saranno poi inserite nel Sistema Licenza Nazionali per le stagioni 2017 /2018 e 2018/2019.