L’emozionante racconto dei primi mesi di ambientamento ed integrazione nel College Usa, raccontate dalla diretta protagonista del sogno americano : Greta Cappelletti, abile difensore polivalente, classe 2001, unica portabandiera e rappresentante italiana nel Southeastern College soccer dello Iowa.
Ciao Greta, quando è partita la tua avventura negli Usa ?
“Sono partita lo scorso 20 Agosto 2020 per raggiungere West Burlington, nello stato Usa dello Iowa nel Southeastern College soccer; l’inizio della nuova avventura non è stato semplice, ho dovuto superare diversi momento di difficoltà, specie nel primo mese di ambientamento ma una volta trovata la giusta integrazione mi sono sentita a mio agio, a tal punto che adesso avverto la mancanza della vita del College”.
La giornata tipo
“Per via dell’emergenza pandemica non abbiamo iniziato il campionato ma ci siamo limitati a svolgere gare amichevoli; la giornata è intensa e frenetica, ci si sveglia di prima mattina alle 5.00 con la seduta in palestra alle 5.45 prima della colazione; a seguire lezioni in classe ed osservanza del programma giornaliero che prevede una doppia sessione di allenamento in strutture maestose e moderne all’aperto o in caso di eventi metereologici avversi al chiuso; la sera verso le 19 si ritorna a studiare con i coach sempre presenti e disponibili nel darti assistenza e supporto nella formazione”.
L’integrazione nel College
“Nel College sono l’unica italiana, sono in compagnia di un gruppo multietnico composto da australiane, neozelandesi, inglesi, spagnole oltre naturalmente ad americane.
Sono partita da un livello di apprendimento base della lingua inglese ma nel corso del tempo sono riuscita a perfezionare la conoscenza, abituandomi all’unico linguaggio in comune con le altre compagne di corso”.
Differenze negli allenamenti tra Italia ed Usa
“Le differenze sono notevoli, negli Usa gli allenamenti sono incentrati prettamente sul piano fisico ed atletico, mentre in Italia si bada molto alla tecnica; in questi mesi negli Usa sono riuscita a potenziarmi dal punto di vista della corsa, resistenza, andando a migliorare le mie caratteristiche che si basavano prettamente sull’aspetto tecnico”.
La formazione professionale
“Frequento l’Università di Business e devo constatare che negli Usa noi atlete siamo avvantaggiate rispetto all’Italia, in quanto prevale la cultura che premia chi fa sport e penalizza chi non lo fa.
Inizialmente sarei dovuta andare nel Kansas ma per degli impedimenti questa opportunità era venuta meno, riuscendo poco dopo, a cogliere al volo la ghiotta occasione di trasferirmi nello stato del Iowa”.
Cosa ti manca dell’Italia ?
“Sento la mancanza soprattutto del cibo italiano oltre che ovviamente della mia famiglia ma sono entusiasta della scelta fatta, i giorni ti passano velocemente, sei talmente catapultata in una full immersion durante la giornata che hai poco tempo per pensare, tornando a casa stremata ma soddisfatta”.
Prospettive per il futuro
“Al momento sono certa di rimanere due anni ma la mia prospettiva è quella di puntare ai 4 anni, passando in division one e chissà poi a seguire, restarci a lungo tempo; il 10 Gennaio si riparte, sono carica e motivata, ringrazio la mia famiglia e la mia agenzia che mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto in questa scelta, facendomi vivere e realizzare il grande sogno americano che cullavo sin da bambina”.
Credit Photo: calcioinrosa.it