Come ogni tumore, quello al seno è una brutta bestia da debellare che anno dopo anno sta aumentando la sua forza. È essenziale la prevenzione per cercare di superare più agilmente questa tremenda malattia. Anche le calciatrici purtroppo non sono delle supereroine e spesso devono affrontare tutto ciò, come Jen Beattie.
Al difensore dell’Arsenal e della nazionale scozzese ad ottobre le è stato diagnosticato un tumore al seno. Con le cure che aumentavano d’intensità, la classe 91 ha dovuto abbandonare temporaneamente il campo per poi tornare più forte di prima. Ora la giocatrice dovrà sottoporsi ad un ciclo di radioterapia per evitare che il cancro possa diffondersi e le sue compagne hanno voluto sostenerla in mezzo al terreno di gioco. Nello scorso weekend, nella partita contro il Manchester City (sua ex squadra), nel pre gara le Gunners hanno indossato una maglietta con il suo numero ed il suo cognome. Un piccolo gesto che ha fatto enorme piacere a Jen Beattie. Per sensibilizzare le sue colleghe, ma tutte le donne, l’ex Montpellier è intervenuta ai microfoni della BBC.
“Sarò onesta, pensi automaticamente al peggio. Ho posto la domanda: “Sto per morire?”. È stato totale panico ed incredulità, ero spaventata. Questo è stato il fattore determinante durante l’intero processo”. Beattie ha ricevuto un piano di trattamento e di sottoporsi ad un intervento chirurgico per rimuovere il nodulo dal seno. Lo descrive come “un grande processo di apprendimento”. “Non pensi mai che ti possa succedere qualcosa del genere”, afferma. “Probabilmente pensi, come sportivo, non che sarai immune, ma che non sarà mai così vicino”.
Il cancro fortunatamente l’ha abbandonata, ma il calcio no. A soli tre giorni dalla diagnosi, la scozzese è tornata in campo in occasione del match contro il Brighton e segnò anche. “Sinceramente sento che la celebrazione di quell’obiettivo riassume l’intera esperienza e come le ragazze hanno reagito a tutta questa cosa”, ha spiegato. “Sono state semplicemente fantastiche e positive, mi hanno fatto domande e sono state lì per me. C’era solo un’esplosione di emozione. Sono state incredibili, e lì dal primo giorno. Non so cosa avrei fatto senza di loro”.
“So che le persone hanno forse paura di andare in ospedale e paura di farsi controllare a causa del Covid, ma ci sono altri modi per farlo”, ha detto. Ora Jen vuole aiutare la campagna di responsabilizzazione verso la profilassi nei confronti di questa malattia. “Che tu abbia 29 o 79 anni non ha molta importanza, potresti doverlo affrontare a un certo punto. Puoi vivere lo stile di vita più sano possibile, ma devi comunque andare a controllare queste cose ed essere veramente cosciente”.
Credit Photo: Instagram Arsenal Women