Nel torneo di Eccellenza della Toscana una delle new entry, giunta direttamente dalla Promozione, è l’Unione Montalbano, società nata nell’estate del 2019. La squadra biancazzurra, presieduta da Cecchi Dante, è guidata in panchina dal tecnico Nico Mattioli. A capitanare la squadra di Larciano, in provincia di Pistoia, è invece Francesca Dami, classe ’93 di Monsummano Terme. Abbiamo raggiunto per qualche battuta la centrocampista dallo scorso anno all’Unione Montalbano.
Francesca come ti sei avvicinata al mondo del calcio e quali esperienze hai maturato prima di questa stagione?
“Gioco a calcio da quando avevo 6 anni. In quegli anni il calcio femminile era ancora poco diffuso, così ho iniziato a giocare nella squadra maschile del paese. Di fatti ero l’unica bambina iscritta. All’età di 10 anni sono andata a giocare nel Rb Montecatini, prima squadra femminile fondata nella zona. Diventata successivamente Rb Valdinievole, in cui ho giocato i campionati di quelle che all’ora erano Serie D e Serie C. Successivamente ho giocato nei Giovani Granata per 3 stagioni, per poi passare l’anno scorso all’Unione Montalbano”.
Sei il capitano di questa squadra cosa significa portare la fascia al braccio?
“Portare la fascia da capitano è per me una bella responsabilità. Sicuramente prima di tutto c’è il dovere di dare il buon esempio alla mia squadra e soprattutto di trascinarla e incoraggiarla a far sempre meglio, in partita così come in allenamento. Mi piace incoraggiare le mie compagne durante una partita, penso che a livello psicologico sia molto importante. Da non sottovalutare anche l’importanza di essere un collegamento tra squadra e allenatore, nel bene e nel male”.
Come è andata la scorsa stagione per te e per la squadra?
“La scorsa stagione, per quanto negativa a causa dello stop a marzo, ci ha portato alla promozione in Eccellenza. Abbiamo concluso il campionato al secondo posto. Rimane il rammarico di non aver potuto lottare fino all’ultimo per poter concludere il campionato al primo posto, obiettivo che ci eravamo posti. Avevamo inoltre raggiunto la finale di coppa Toscana, anche quella non giocata causa Covid. Fino allo stop di marzo la stagione stava andando bene e l’appetito certo non mancava”.
Come avete vissuto la fase di stop della scorsa primavera e come state vivendo questa?
“Sicuramente stiamo parlando di due situazioni completamente diverse. Per quanto riguarda lo stop a marzo: eravamo nel bel mezzo della stagione. Avevamo da poco ottenuto la finale di Coppa Toscana, un risultato positivo contro una delle squadre con cui ci battevamo per il primato, stavamo per scontrarci contro la prima in classifica. Eravamo nel vivo della stagione e stavamo attraversando un momento positivo e di crescita, quindi è stato tosto pensare di lasciare il nostro destino al caso, senza potersi battere in campo. Per quando riguarda lo stop di adesso: abbiamo giocato giusto la prima partita di campionato, finita 3 a 3 in rimonta contro il Livorno, una delle squadre favorite. Dispiace non sapere quali saranno le sorti. Dispiace pensare che magari non si possa nemmeno concludere, e fondamentalmente iniziare, il campionato. Dispiace aver buttato tutto il lavoro svolto durante la preparazione. Speriamo vada tutto per il meglio”.
Che gruppo hai visto nei primi allenamenti e la rosa si era rinnovata?
“Sì, quest’anno ci sono stati diversi innesti che hanno dato un valore aggiunto alla rosa della scorsa stagione, riconfermata quasi del tutto. La squadra stava iniziando a girare bene. I nuovi arrivi stavano entrando nel nostro gioco e c’era ancora molto margine di miglioramento. La prospettiva era, ed in realtà tutt’ora è, quella di far bene e vincere il campionato sul campo”.
Come reputi il livello del campionato di Eccellenza della tua regione?
“Purtroppo non ho avuto modo per scontrarmi con tutte le squadra di questo campionato, ma sulla carta si prospettava un campionato impegnativo e molto interessante. Sicuramente negli ultimi anni il livello è salito molto rispetto al passato. Più in generale in Toscana il calcio femminile sta crescendo molto negli ultimi anni. A dimostrarlo, la presenza di 3 squadra in Serie A, ovvero Empoli, Florentia e Fiorentina, seguita dal Pontedera in e B e altre squadre nel campionato di C”.
Infine il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Sono ormai 20 anni che gioco a calcio. I bei ricordi legati a questo bellissimo mondo sono tanti e non saprei dirtene soltanto uno. Quello che posso dire per certo, e che in un periodo come quello che stiamo attraversando manca ancora di più, è che non c’è assolutamente niente di più bello che vedere la tua squadra che corre ad abbracciarti dopo che hai segnato un gol o dopo una vittoria sudata e conquistata con grinta”.