Viviamo in un mondo in cui non sempre c’è spazio per l’immaginazione o la fantasia, sacrificata in nome di una pratica concretezza.
In cui tutto ciò che non è utile o razionale, viene rigettato.
In cui è difficile sentire o credere in qualcosa che non sia logico o precofenzionato.
In cui tutto è pratico e spiegato.
E quando una spiegazione non c’è, si ricorre alla coincidenza.
Ci sono momenti, però, in cui anche la coincidenza barcolla.
Proprio nel weekend in cui si è celebrato il ricordo di uno dei più grandi 10 della storia della calcio, un’altra grande n. 10 deciso di tornare al gol.
E non lo ha fatto in modo banale, ma con un gesto tecnico di “maradoniana” fattura: un pallonetto delizioso da circa 35 metri, una delle specialità della casa proprio dell’argentino. Una perla fatta di tecnica, intuizione e creatività, quasi come per omaggiare la recente scomparsa del Pibe de Oro.
Una sorta di tributo per chi ha elevato il genio e la creatività calcistica al di sopra degli schemi, da parte di chi ha fatto della fantasia e del talento l’argomento di tutta la propria carriera.Magari è solo una circostanza fortuita, magari è solo una bizzarra combinazione, ma ciò che è certo è che Valentina Boni è una degna rappresentante di quel numero, emblema meritevole di ciò che rappresenta e di quel modo di intendere il calcio.
E noi siamo fieri di averla fra noi, sperando di ammirare ancora a lungo le sue giocate. Sempre con quell’estro raro, nel segno dei grandi numeri dieci. Anzi, sempre nel segno del Dièz 10.

Credit Photo: Facebook Chievo Verona Women F.M.