In seguito decisione della Lega Nazionale Dilettanti di sospendere il campionato di serie C fino al 3 Dicembre, il massimo dirigente Arianna Fabbri analizza e commenta la situazione in casa romagnola.
Salve Arianna, per iniziare partiamo da un provvisorio bilancio di inizio stagione
“Le prestazioni non mi sono dispiaciute anche se poi sono venuti meno i punti in classifica che fanno la differenza in simili circostanze. Mi ha soddisfatto l’atteggiamento mostrato in campo dalle ragazze, da ognuna di loro intendo, anche da chi partiva dalla panchina o è si è ritrovata titolare in situazione di emergenza, mostrando una identità di squadra e di gruppo che ci lascia ben sperare per il futuro”.
I troppi infortuni
“Deidda ad inizio stagione si è fatta male da sola, durante un allenamento, Marcatilli a seguito di uno scontro di gioco dettato dall’agonismo, le altre hanno subito lievi traumi e contratture di poco conto; indubbiamente l’aver iniziato la rifinitura dopo un lungo periodo di inattività non ha di certo favorito la tenuta atletica delle calciatrici ma per il resto la preparazione è stata fatta a norma, nel migliore dei modi”.
La sospensione del torneo
“La decisione di sospendere il campionato appare quanto mai giusta e sacrosanta quantunque tardiva, in quanto già da diversi giorni era evidente che non ci fossero più le condizioni per giocare in tranquillità, girovagando per un paese che ogni settimana cambiava il colore delle regioni, a seconda dei bollettini epidemiologici. Ci sembrava assurdo continuare a rispettare un protocollo varato ad inizio stagione sulla base di soli 200 contagi, quando gli stessi si erano moltiplicati raggiungendo 40.000 unità. Occorreva intervenire tempestivamente per tutelare il bene primario della salute delle ragazze e dell’intero staff, individui potenzialmente esposti al rischio del contagio ma anche probabili ed inconsapevoli trasmettitori del virus in altri ambienti. Nel marasma e nella confusione generale del periodo constato con amarezza che è mancata anche la collaborazione e la solidarietà di altre squadre. Anziché propendere per il rinvio delle partite, si ostinavano nel giocare a tutti i costi la gara, partendo forse dal presupposto errato che gli avversari volessero accampare scuse, prendendo tempo per recuperare delle indisponibili.”
Programmi durante la lunga sosta forzata
“Il recupero ed il mantenimento della condizione psico fisica delle ragazze passa attraverso l’allenamento individuale o collettivo a distanza nonché dalla loro volontà e buon senso a voler osservare un comportamento diligente e disciplinato fuori dal terreno di gioco”.
Credit Photo: Asd Femminile Riccione