Gender pay gap (divario retributivo di genere) è risaputo che sia la differenza tra il salario annuale medio percepito dalle donne rispetto a quello percepito dagli uomini. In Italia la discriminazione retributiva è di poco superiore al 5% , su stime aggiornate da enti preposti, ma qual’ è la situazione a livello calcistico?

Le calciatrici Americane, le numero uno al mondo, alzano la voce e con la loro portavoce Megan RAPINOE chiedono 66 milioni di danni alla US SOCCER FEDERATION, accusata di averle discriminate in termini di compensi rispetto ai colleghi maschi. Tutto questo cambierà la diversità salariale con l’arrivo alla Casa Bianca di Joe BIDEN ? Il 46° Presidente USA tifa Philadelphia Eagles, dove è nato in Pennsyvania, è da sempre presente nella NFL. Nonostante la palla sia ovale e non rotonda Joe ha più volte nella sua campagna elettorale manifestato la volontà del cambiamento sociale ovvero del “equal pay”,sarà la svolta? Credo sia la speranza di tutti non solo a livello della palla rosa-blu a strisce ma anche dell’intero calcio mondiale.

La situazione da noi è ben diversa dalle ragazze statunitensi, dove negli USA il 90% delle ragazze gioca a calcio già nei college, esse diventano vere e proprie icone dello sport e vengono seguite se non addirittura di più  della categoria “Men”. Ed in Italia?

Il campionato femminile è dilettantistico, risulta istituito dal 1986 (sebbene ufficiosamente già nel 1968), e precedentemente sorretto dal CONI (che per evitare che il “fenomeno” prendesse piede impedì alle donne la possibilità di svolgere singole gare) e dal 2018 la gestione è passata sotto la diretta gestione della FIGC. (Federazione Italiana Gioco Calcio)

Del resto in Italia le calciatrici, ancora oggi, non sono ancora considerate professioniste e per questo non hanno un contratto vero è proprio ma bensì un rimborso spese. Dai dati emersi dalla FIFPRO (Federation Internationale de Football Association) lo stipendio medio si attesta sui 4.123 euro netti al mese (già il doppio dell’anno precedente per meriti sportivi) ma solamente per quelle atlete riconosciute a livello professionistico (e quindi nessuna delle giocatrici italiane).

Le nostre ragazze non possono, per legge, ricevere un compenso superiore ai 30.658 euro lordi a stagione (ai quali possono però sommare indennità di trasferta o rimborsi forfettari e/o premi se la loro società riconosce tale circostanze) risultato è che in media un calciatrice Italiana guadagna intorno ai 15mila euro lordo annuo. Si tratta pertanto di cifre decisamente diverse rispetto ai colleghi uomini.

Sicuramente il Calcio femminile è ancora lontano dal creare un modello di business, come quello maschile, ma la forte crescita a livello mondiale dei trasferimenti di ragazze tra le varie società in forte crescita appare sempre più evidente. Attualmente i trasferimenti non hanno cifre da capogiro appunto per la discriminazione “professionistica” (o meglio non riconosciuta tale da molte nazioni) ma sarà questione di tempo. Le società hanno capito che il fenomeno sarà il futuro del pallone e che gli sponsor, i diritti televisivi, potrebbero creare un mercato parallelo di notevole interesse.

La nostra Federcalcio ha annunciato l’avvio di un progetto (graduale) teso al riconoscimento dello status professionistico per le giocatrici che militano nel nostro calcio italiano, iter che dovrebbe terminare tra il 2022 ed il 2023, staremo a vedere!

 

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.