Il campionato di serie B femminile è sempre più incerto e i risultati dell’ultimo turno ne sono una conferma. Buon punto a Verona contro il Chievo da parte del Pomigliano di mister Salvatore Esposito. Ilnapolionline.com ha intervistato l’estremo difensore della squadra campana Maria Grazia Balbi.
Domenica scorsa avete pareggiato sul campo del Chievo Verona Women’s. Soddisfatte per il punto ottenuto?
“Abbiamo affrontato una buona squadra, che veniva da una vittoria, come del resto anche noi, quindi è stata una bella partita. Il nostro approccio non è stato dei migliori, loro sono partite meglio e ci hanno messo in difficoltà. Tra primo e secondo tempo c’è stata la strigliata di mister Esposito. Nella ripresa invece siamo entrate con il giusto spirito, sfiorando anche in un paio di circostanze la via della rete, così come anche le padroni di casa. In buona sostanza siamo contente per il punto che ci permette di restare in testa alla classifica”.
Delle parate fatte contro il Chievo Verona Women’s, qual è quella più difficile?
“Sicuramente su calcio di punizione, perché poi dopo la respinta ho avuto il riflesso di anticipare l’avversaria. Per il resto non sono state impegnative, però c’è da dire che ho detto alle mie compagne di restare compatte in difesa. Non dovevamo concedere gli spazi centralmente, dove le clivensi erano forti, ci siamo riuscite ed abbiamo ottenuto un buon risultato”.
Rispetto al passato ci sono stati dei miglioramenti nel vostro ruolo di portiere nel femminile. In cosa ci sono stati progressi?
“Hai ragione, perché sicuramente ci sono stati quei tanti attesi passi in avanti nel nostro ruolo. Noto maggior applicazione nel lavoro durante la settimana, merito delle ragazze che fanno il mio ruolo, ma anche dei preparatori dei portieri. In questi anni ho avuto delle persone preparate nel settore, come quest’anno al Pomigliano Dario di Dato. Ne sto beneficiando io, così come le altre compagne di reparto Parnoffi e Del Pizzo”.
Chi sono da sempre i tuoi modelli per il ruolo nel maschile e nel femminile?
“In ambito femminile sicuramente Hope Solo. Ebbi la fortuna di conoscerla molti anni fa quando ero a Seattle e ci fu l’occasione di parlarci. All’epoca il mio inglese non era fluido, come lo è ora, però fu per me una grande emozione. In Italia Pipitone della Roma e Marchitelli. Nel maschile? Ho sempre apprezzato Peter Cech, non solo per la sua bravura tra i pali, ma anche per il coraggio e la grinta. Giocare con un casco protettivo per un estremo difensore non è mai semplice, ma lui aveva quel carisma che mi ha sempre colpito. Per quanto riguarda la massima serie direi Buffon, ma anche Cragno del Cagliari. Essendo un portiere giovane, sta dimostrando di essere preparato nel suo ruolo ed ha ampi margini di crescita”.
In questi anni hai giocato in serie A ed hai anche visto impianti sportivi come Vinovo o il Tre Fontane di Roma. Anche questo dimostra la crescita del movimento?
“Negli anni passati non sempre ho giocato da titolare, ma è chiaro che ho avuto la fortuna di vedere certe strutture e rimasi estasiata. Sono esperienze che ti permettono di crescere, per me anche tanto ed è un fattore positivo perché ho visto da vicino impianti molto belli. Sicuramente è un fattore che ha dato a me un bagaglio importante e che ho portato con me negli anni a seguire”.
Domenica affronterete in casa il Perugia. Quali sono le insidie maggiori in vista della sfida contro le umbre?
“Molti possono pensare che la sfida al Perugia può certamente rivelarsi meno difficile rispetto alle ultime disputate. Mai come quest’anno in serie B fare previsioni non è semplice, anche l’ultima di campionato, non sono mancati i risultati a sorpresa. Noi dovremo scendere in campo senza sottovalutare le nostre avversarie, dovremo confermarci dopo questo inizio e con questo atteggiamento potremo toglierci tante soddisfazioni. Anche a livello psicologico, dovremo pensare alle umbre, visto che poi c’è la sfida in Coppa Italia contro la Juventus. Per noi affrontare le campionesse d’Italia è motivo di orgoglio, visto il blasone e il valore delle calciatrici. L’importante però è quello di pensare ad una sfida alla volta e proseguire su questa strada”.
Credit Photo: Pierangelo Gatto