L’hanno chiamata come la più blasonata squadra russa Spartak non Mosca ma Motta. Una differenza di lettere e non solo dato che non ha campioni, non disputa competizioni internazionali e soprattutto non ha giocatori ma giocatrici. Il calcio femminile è sempre più una realtà, ha superato pregiudizi e luoghi comuni e si afferma giorno dopo giorno anche nei piccoli centri. A Motta il calcio è davvero “rosa”.
Nello Spartak Motta giocano Angela Ferrigno, Sandra Ferrigno, Lucia Martorana, Sara Alferi, Katia Sapone, Angela Noto, Annamaria Lena e Rosalinda Dragotto. Il team organizzativo è composto da Antonio Ferrigno e Davide Adamo che è anche allenatore. Nella piccola comunità di appena 800 anime, che negli ultimi anni ha visto scomparire anche la squadra di casa che militava in terza categoria, lo Spartak rappresenta una sorta di rinascita.
Le calciatrici faranno tornei e potrebbero di sputare anche qualche campionato, ma ci vorrà tempo. “Per Motta D’Affermo questa è una nuova realtà – spiega Davide Adamo che dentro e fuori il campo insieme ad Antonio Ferrigno è l’anima dell’iniziativa – che però già da un paio di anni era nell’aria, visto che nei paesi vicini già quale esperimento simile è stato fatto. Io e Antonio quest’anno abbiamo deciso di provarci. Sapevamo la passione delle ragazze di Motta – continua Adamo – ma non immaginavamo un impegno simile, assiduo e diligente. Ovviamente è un modo per stare insieme, un momento culturale e sportivo e formativo tra noi e tutte le altre realtà limitrofe. Avvicinare i ragazzi allo sport o ad altri interessi è l’obiettivo, invece di guardare il tempo che passa inesorabile nei nostri paesi che offrono ben poco, infatti al seguito delle ragazze ci si sono tanti ragazzi e ragazzini che si allenano e si divertono”. Davide Adamo ammette che un problema c’è. “Non abbiamo campo di calcetto a Motta e quindi per le partite casalinghe dobbiamo appoggiarci comunque a strutture di fuori. Come tutto, è solo questione di accendere il motore e si parte. Che possa essere per Motta D’Affermo un segnale per scuotere le menti”.