L’Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio Femminile parteciperà al prossimo campionato di Serie C femminile, e, come per gli anni precedenti, le bianconere sono state inserite nel girone B: me come si stanno preparando le aquilotte per la nuova stagione? A risponderci è Massimiliano Leccese, che da quest’anno ricoprirà il ruolo di allenatore delle spezzine.
Massimiliano cosa le ha spinto a divenire allenatore dello Spezia?
«In due giorni mi hanno convinto a mollare i guantoni e a diventare allenatore dello Spezia. Ho scelto perché già conoscevo l’ambiente, e in questa società ho visto una professionalità organizzativa che non ho mai visto».
Che obiettivi si è posta la società?
«La società mi ha chiesto di valorizzare le giovani e le giocatrici esperte del territorio, con l’obiettivo di creare a Spezia una società di ragazze abbiano un radicamento importante con la città. Il primo anno è quello anche di divertirci e di salvarci, poi quando avremo un gruppo consolidato, cercheremo di centrare altri importanti risultati».
Che cosa si aspetta dalle sue ragazze?
«Ho notato una grandissima professionalità delle ragazze, con una dedizione al lavoro che neanche i maschi fanno. Ho chiesto di creare un gruppo e avere subito una sintonia tra di loro. Sono contento di quello che sto vedendo, ma col lavoro possiamo crescere».
Cosa ci aspetteremo del prossimo girone A di Serie C?
«Sarà un campionato livellato verso l’alto, con alcune che lotteranno per salire e altre per evitare la parte bassa della classifica. Spero di on rientrare in quest’ultimo gruppo».
Che ne pensa del calcio femminile italiano di oggi?
«Nel calcio femminile sto vedendo un qualcosa di inaspettato, e vedendolo dall’interno smentisco del fatto che non è un altro tipo di sport. Il merito va anche ai media che fanno tanto, perché se diffondono la passione che mettono le ragazze al calcio la gente lo vede. Mi auguro che ci sia una maggior diffusione, sia a livello locale che a livello nazionale. Per fortuna esiste una testata come la vostra che garantiscono lo sviluppo e la diffusione di questo movimento tra le popolazioni».
Condivide la scelta di portare il calcio femminile come sport professionistico dal 2022?
«Questo va visto su una duplice visione: se questo determina un meccanismo che agevoli anche le categorie inferiori ben venga, altrimenti c’è il rischio di vedere, come nel maschile una frattura tra le prime due-tre categorie e le altre: deve esserci una sinergia tra questi due mondi».
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’ASD Spezia Calcio Femminile e Massimiliano Leccese per la disponibilità.