L’Apulia Trani è un club pugliese che nello scorso anno è stato inserito nel girone D di Serie C. Il club, presiseduto dal patron Scarcella, è stato guidato per tanti anni in campo da Irene Spallucci, capitano storico dell’Apulia Trani. Abbiamo raggiunto per una breve intervista sulla realtà pugliese proprio l ‘ex difensore classe 1982 originaria di Trani, che oggi guida la squadra giovanile della stessa società.
Irene come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
“Mi sono avvicinata al calcio, in modo scherzoso, circa una ventina di anni fa, giocando coi miei amici delle partitelle miste. Mi piaceva così tanto che mi hanno convinto a frequentare quel gruppo di ragazze e dirigenti che oggi posso considerare le fondamenta dell’ASD Apulia Trani, unica mia squadra, unica esperienza”.
Sei stata una dei pilastri per questa società. Ci riassumi in breve la tua carriera con la maglia dell’Apulia Trani?
“E’ stato un ventennio intenso dove ho percorso diverse stagioni esaltanti ed indimenticabili al fianco di questa società. Per parecchi anni abbiamo disputato il campionato regionale, quando ancora la Puglia vantava un reggruppamento femminile di tutto rispetto. Il fiore all’occhiello resta, a parere mio, la vittoria della Coppa Puglia. Ci siamo distinte poi anche in ambito nazionale dove abbiamo disputato la Serie B e Serie C”.
Da qualche anno ti sei spostata in panchina. Come ti trovi da allenatore di una squadra? Credevi un giorno di diventare un tecnico?
“Premetto che negli ultimi anni necessariamente ho dovuto frequentare solo la panchina visto che sono diventata mamma, anche se il mio desiderio è quello di poter giocare ancora, chissà nella prossima stagione. Ho avuto l’onore anche di guidare la prima squadra per una concomitanza di eventi subito dopo aver scoperto di essere in attesa. Tuttavia le mie atlete preferite sono le giovani calciatrici, quelle piccole ragazzine che hanno scelto con tanta determinazione di svolgere questo sport, proprio perché mi rivedo in loro agli inizi della mia carriera. Molte di loro hanno tanto carattere e voglia di imparare, ingredienti fondamentali per una preparazione ad essere calciatrici”.
Nella stagione scorsa avete centrato la salvezza. Era il vostro obiettivo iniziale?
“All’inizio di ogni campionato gli obiettivi sono quelli di portare lustro a questo sport e al nome della nostra città in giro per l’Italia. Abbiamo puntato molto su giovanissime in campo provenienti dal ns territorio, affiancate a giocatrici veterane di esperienza. Il risultato, preso in corso d’opera, causa Covid, è stata la salvezza”.
Tornando al settore giovanile il movimento rosa secondo te sta crescendo come partecipazione?
“Io che mi occupo a livello societario del settore giovanile, posso documentare dati in crescendo per la partecipazione delle bambine al movimento calcistico. Sicuramente, una forte spinta si è avuta grazie alla maggior diffusione sui social e in tv di donne che giocano a calcio. Si pensi anche all’estate scorsa dove in Rai venivano trasmesse le partite dei Mondiali Femminili, dove anche la nostra Nazionale ha disputato un ottimo percorso. Tutto questo non fa altro che generare un cambiamento culturale lento e costante verso la diffusione di questo sport.”.
La stagione alle porte per voi sarà intenso non solo in prima squadra giusto?
“La crescita delle ragazze è determinata dalla loro voglia di fare questo sport e quindi dal loro impegno, nonché dalla buona organizzazione che una società mette a disposizione per la loro crescita, tra tecnici, strutture, figure professionali che ruotano al mondo del calcio e partecipazione ai campionati. L’Apulia Trani si impegna per garantire sempre il meglio alle loro piccole calciatrici in erba. Anticipo che l’anno prossimo, insieme ai diversi campionati federali che già facciamo (attività di base e tornei femminili quali Danone Cup, Under15 e Under 17), parteciperemo anche al campionato Juniores. Lancio un appello, chi vuole anche solo provare a giocare a calcio, non esiti a contattarmi, nel settore giovanile non esistono provini”.